[DIARIO DEL 12 Feb 2002] Partenze e arrivi
Come spesso capita della vita, anche qui in Comunità, in questi ultimi mesi, sono nati molti nuovi rapporti e altri si sono conclusi, in maniera più o meno naturale.
Per quanto riguarda gli educatori, abbiamo assistito alla partenza di Enzo di Oklahoma, di Massimo della Prima Accoglienza e di Angela, la coordinatrice della Comunità di Prima Accoglienza: partenze che tutti abbiamo “sentito” molto, sia gli altri educatori che i ragazzi, a testimonianza dei fortissimi legami che si creano in un contesto di vita comunitaria. Bisogna però dire che Enzo, Massimo ed Angela sono stati ottimamente sostituiti dagli arrivi rispettivamente di Silvano, Ilka e Francesca (che già conoscevamo); a nessuno di questi è stato chiesto di essere i “nuovi” Enzo, Massimo ed Angela: ognuno ha infatti portato con sé le proprie competenze e la propria personalità, come è giusto che sia, contribuendo così all’arricchimento di culture che garantisce una pluralità di visioni, unificate ovviamente dagli obiettivi comuni della nostra Comunità.
Tanti sono stati anche gli arrivi e le partenze tra i ragazzi; se le partenze degli educatori sono quasi sempre degli eventi “naturali”, dettati da motivi personali e scelte di vita, diverso è il discorso legato alla partenze dei ragazzi. Infatti, a fronte di quelle giunte al termine di un percorso in Comunità in qualche modo “completato” come nei casi, ad esempio, di Abdel Aziz, Sokol o Kalid (tutti usciti da Arizona), molti sono stati quei ragazzi la cui esperienza qui in Oklahoma è stata lasciata, per così dire, “a metà”: i nomi li conosciamo più o meno tutti: sono quelli di quei ragazzi che, per i più vari motivi, hanno pensato che non era ancora arrivato per loro il momento di vivere in una situazione comunitaria e che forse non avranno mai voglia di farlo.
A pensarci bene: probabilmente è una situazione molto “naturale” anche questa: non è detto infatti che ogni minore non accompagnato che si trovi a Milano sia pronto, o disponibile, a vivere in Comunità; tuttavia rimane il fatto che rifiutare tale opportunità equivalga a perdere un’occasione spesso irripetibile.
Tanti però sono stati i ragazzi arrivati qui con la voglia di vivere un periodo della loro vita in Comunità, sia per viverne i vantaggi, sia per dare ognuno il proprio contributo di esperienza, capacità e umanità: mi riferisco ai vari Abdel Majid, Azzedine, Tarik, Refik e tutti gli altri che arriveranno: l’augurio per loro è che riescano a raggiungere gli obiettivi che si sono dati, sopportando le piccole e grandi difficoltà che incontreranno (magari anche grazie all’aiuto di noi educatori!).
Luca Ciffo